L’esperienza di Federica Mollica
Il programma a cui ho partecipato è l’Erasmus Traineeship GREAT for job. Quando ho visto le graduatorie ho scelto di fare un percorso di Lingua per prepararmi alla permanenza fuori. La prima sfida che ho incontrato è stata quella di organizzare un viaggio all’estero, cosa che ha sempre le sue opportunità e le sue complicanze. L’Erasmus Traineeship GREAT for Job per me ha significato sentirmi parte di un mondo che non è chiaramente quello universitaria, ma è il mondo del lavoro. Mi sento di suggerire di essere positivi perché qualsiasi cosa succederà sarà un’esperienza di ricchezza professionale e soprattutto di ricchezza personale, e… qualcosa verrà riportato indietro. Il consiglio, quindi, è quello già da subito di proiettarsi oltre. È questo il senso dell’Erasmus in fondo, collocarsi in un altro posto, in un’altra città, in un altro Paese, portando quello che è il proprio bagaglio personale, confrontandolo con la mentalità e la cultura del luogo per poi tornare più ricchi.
L’esperienza di Gaia Bertolino
Sono venuta a conoscenza del programma Erasmus + Traineeship tramite il sito dell’UniCal e devo dire che si è trattato di un’occasione per mettermi in gioco, in un periodo ancora incerto a causa della pandemia. Lavorare in un’azienda internazionale (Cap4lab) in un Paese che non avevo mai visitato è stato qualcosa di completamente nuovo! Il Traineeship penso che mi abbia regalato un’esperienza unica, che mi ha plasmato sia a livello personale che professionale formandomi per una possibile professione che potrò intraprendere alla fine dei miei studi. Mi ha quindi dato la possibilità di mettere in pratica le mie conoscenze universitarie e di confrontarmi in maniera attiva col mondo del lavoro, in un contesto internazionale. Dal punto di vista dell’apporto umano, il Traineeship mi ha permesso di conoscere persone di tante nazionalità, ciascuna con usi e costumi diversi, il che mi ha arricchito profondamente regalandomi amici in tutto il mondo e permettendomi di apprezzare maggiormente la ricchezza della mia cultura che, purtroppo, da italiani, siamo abituati a non valorizzare quanto chi vive fuori dall’Italia. A chi sta per intraprendere questa opportunità consiglio di predisporsi positivamente al cambiamento e alle nuove esperienze e di vivere a pieno la città in cui si troverà a stare in quanto ciò aiuterà a sviluppare un proprio modo di vivere la propria quotidianità grazie alla scoperta di nuove abitudini, passatempi e passioni.
L’esperienza di Manuel Gatto
Sono venuto a conoscenza dell’Erasmus+ Traineeship in maniera del tutto casuale, sbirciando alcuni post su Instagram dell’account ufficiale dell’università qualche mese prima della mia immatricolazione al CdL triennale. Questa opportunità mi ha portato alla scuola di spagnolo Inhispania a Madrid e l’Universidad Nacional di Rosario, in Argentina. La sfida che ho affrontato durante questa esperienza è legata all’impatto culturale, soprattutto nel secondo caso, poiché mi sono trovato in una realtà completamente diversa da quella che vivo tutti i giorni e, tuttavia, ho saputo conoscere e sdoganare gli stereotipi più disparati. L’Erasmus+ Traineeship mi ha aiutato senza ombra di dubbio nel mio percorso formativo: sono cresciuto accademicamente e mi sono arricchito personalmente. Ho conosciuto persone incredibili, di altri contesti culturali, ma anche economici e formativi. Non ringrazierò mai abbastanza l’Università della Calabria per avermi permesso tutto questo. Adesso so di avere tant* amici e amiche in più spars* nel mondo. Vivere fuori per un po’ di tempo fa riflettere e apre la mente. Molte cose, inoltre, sono state spunto per la mia tesi di laurea. L’unica cosa che posso consigliare a chi sta decidendo se partire o meno per una esperienza di questo tipo è di farlo, di prendere in mano la situazione e non lasciarsi scoraggiare da nulla o da nessuno. È un’esperienza che non ricapiterà nella vita, non con la stessa consapevolezza. L’Erasmus Traineeship è stato unico e irripetibile. Suggerisco di non esitare, di partire per uscire dalla comfort zone, per conoscere, scoprire, crescere, responsabilizzarvi, lavorare sui voi stessi.